Andrea Vesalio

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Andrea Vesalio, nato a Brussels nel 1514, fu il grande riformatore delle scienze anatomiche del rinascimento.
A Padova, dove ottenne la cattedra dell’Istituto di Anatomia, svolse le ricerche che gli permisero di completare il “De humani corporis fabrica”, pubblicato a Basilea nel 1542. Durante il viaggio intrapreso per la pubblicazione, il medico fiammingo ebbe l’occasione di farsi ricevere da Carlo V, sovrano del Sacro Romano Impero, che stupito dalle sue capacità gli propose di diventare medico della corte imperiale. Vesalio accettò l’incarico, ma avendo precedentemente preso degli impegni con Cosimo I de Medici, che lo aveva invitato nell’ateneo pisano appena ristrutturato per tenere un ciclo di lezioni di anatomia, fu costretto a tornare in Italia per prestare fede alle sue promesse. La presenza a Pisa del grande anatomista è raccontata in prima persona nella Lettera sulla radice di China, nonché testimoniata da alcune lettere che si scambiarono i segretari di Cosimo. Vesalio non fu quindi a Pisa per l’intero periodo segnalato dalle epigrafi, ma soltanto tra il gennaio e il marzo del 1544, come risulta chiaramente dalle fonti.

Epigrafe2_Vesalio
Ubicazione Topografica: Corridoio dell’Istituto di Anatomia della Facoltà di Medicina, via Roma 56 e
nell’aula principale dell’Istituto di Anatomia della Facoltà di Medicina, via Roma 56;
parete del palazzo di via della Sapienza che si suppone abbia ospitato il teatro anatomico dove Vesalio tenne le sue lezioni; all’interno del palazzo della Sapienza in via della Sapienza.
Ente che promuove: Istituto di Anatomia Umana Normale e l’Università di Pisa.
Materiale: Un busto in gesso di circa 70 cm di altezza con apposito supporto a muro in marmo delle medesime dimensioni raffigurante il Vesalio. Sul supporto sono riportate le date 1542-44 (errate, vedi scheda sintetica) che fissano I termini della sua permanenza sulla cattedra della facoltà pisana.
Due epigrafi in marmo di circa 200 cm di altezza e 90 di larghezza ricordano i professori che hanno occupato la cattedra dell’Istituto, il primo dei quail fu Andrea Vesalio (che infatti compare in cima alla lista, sempre accanto alla datazione errata 1542-1544).
Epigrafe in pietra chiara di circa 60 cm di altezza e 90 di larghezza.
Bassorilievo in marmo bianco raffigurante il viso di Vesalio accanto al suo nome scolpito e dipinto in oro, con cornice fitomorfa in marmo giallo.
Periodo che racconta: 1542-1977.
Periodo di realizzazione: fine ‘800 –‘900.