Regina di Maiorca

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Il 4 marzo 1115, nel corso della conquista delle Baelari, operata da una compagine internazionale guidata da Pisa, venne catturata una delle sorelle del re al-Murtadà insieme alla sua progenie. Tuttavia, considerata la sua misericordia verso i prigionieri, fu rimessa in libertà. Una delle sue figlie, venne invece volontariamente accompagnata a Pisa dall’esercito vittorioso insieme a un figlio e a un fratello. Qui decise di rinnegare l’Islam e di convertirsi tramite battesimo alla fede di Santa Romana Chiesa assumendo un nuovo nome. Soffermatosi sulla sua identificazione, Giuseppe Scalia (2010) riconosce nella nipote di al-Murtadà la moglie del sovrano rex Burrabe, ultimo re indipendente dell’arcipelago balearico. Alla sua morte, la regina fu ritenuta degna di essere sepolta in un sarcofago ubicato nei pressi della cattedrale e il componimento, inciso su marmo in suo ricordo, fu collocato probabilmente in corrispondenza di questo.

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Ubicazione topografica: Facciata della Cattedrale del Duomo, seconda arcata cieca sinistra.
Ente promotore: Sconosciuto.
Materiale: Lapide in marmo ▫ Dimensione lastra: 29,5 x 51,5 cm ▫ Dimensione lettere: 3,3 x 1 cm ▫ Stato di conservazione: l’originale è in cattive condizioni di conservazione e il testo risulta illeggibile in più parti. Un calco in gesso è conservato nel Campo Santo.
Periodo che racconta: Prima metà del XII secolo.
Periodo di realizzazione: Ultimi decenni del XII secolo.
Annotazioni: Probabilmente l’epigrafe, ora posizionata ad altezza d’uomo, non si trova nella sua collocazione originaria, bensì doveva essere situata sul sepolcro della Regina di Maiorca di cui non è dato conoscere l’esatta ubicazione.

 

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