Beatrice di Canossa

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Chi fu la Contessa ‘Domina’ Beatrice ? Rispondere a questa domanda é complesso. Ma certamente ella fu una donna, forse tra le prime, ad avere un ruolo tra i potenti della Storia e ad influenzarne a tal punto le loro azioni che il suo ruolo di mediatrice tra papi e imperatori, mariti potenti, vescovi e feudatari del suo tempo, fu fondamentale per gli andamenti della Storia europea.
Ella fu la Contessa di Canossa, padrona del piú grande feudo italico, parente degli imperatori del Sacro Romano Impero e fedelissima alla Santa Madre Chiesa, che sostenne fino alla morte.
Lottó tutta la vita per domare i contrasti tra queste due potenze, che minacciavano l’Europa tutta, e certamente trasmise la sua fermezza, risoluzione, fede e coraggio alla figlia, la Gran Contessa Matilde di Canossa, famosa in tutto il mondo e che tanto dovette all’adorata madre, Beatrice. Tanto che Matilde contribuí a creare un vero e proprio mito della madre sepolta nell’allora fiorente cittá di Pisa, dove morí nel 1076.
Pisa raccolse e fece proprie a tal punto la nobile fama delle due Contesse che le elevó a proprio simbolo di sacralitá e regalitá, circondadole di leggendari racconti che, di bocca in bocca, esaltarono nei secoli la memoria di Beatrice e Matilde, legandole per sempre alla cittá di Pisa e a tutta la terra toscana.

schedabeatrice
Ubicazione topografica: Sarcofago collocato nel portico settentrionale del Camposanto di Pisa. Fa parte dell’operazione promossa nel XIX sec. a tutela delle opere d’arte ecclesiastiche antiche e medievali da Carlo Lasinio, nominato conservatore del Camposanto a inizio ‘800.
Provenienza: Parete meridionale del coro del Duomo di Pisa (tra il braccio meridionale del transetto con la porta di Bonanno e l’abside) fino al 1810.
Ente che promuove:  Commissionata dalla figlia, Matilde di Canossa, per donazione avvenuta il 27 agosto 1077 alla Chiesa pisana.
Materiale: Sepolcro in marmo scolpito di autore romano del II sec. d.C.Epigrafe apposta al sarcofago, in marmo bianco.
Misure: Coperchio (cm 258 X 12); cassa (cm 240 x 104 x 60).
Periodo che racconta: Seconda meta del XI sec.
Periodo di realizzazione: L’epigrafe é una copia ottocentesca tradita dell’originale probabile del 1076 d.C. (dalla data sull’epigrafe stessa). Il sarcofago é datato attorno al 180 d.C. appartiene alla tradizione artigianale adrianea-antonina. E’ il primo caso di ‘riuso’ dei sarcofagi di epoca romana per l’esaltazione delle spoglie dei cittadini illustri della nascente potenza mediterranea di Pisa.