Epigrafe Esoterica

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Epigrafe di natura molto enigmatica per via del suo testo: una triplice sequenza di simboli, composti da croci, caratteri alfabetici e triangoli rovesciati.
Particolare è anche la sua diffusione: ne esistono tutt’oggi sei esemplari, sostanzialmente identici e diffusi in un’area ridotta della Toscana: Pisa, Pistoia e Barga, presso Lucca. A questi esemplari, si aggiunge anche quello lucchese, di cui ci è giunta solo la testimonianza perché andato perduto.

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Ubicazione topografica: Sono documentati sei esemplari della stessa epigrafe: tre a Pisa (San Frediano, Battistero, Museo San Matteo) e altrettante a Lucca e provincia (una non è più esistente, mentre le altre due si trovano sullo stesso duomo dove, il secondo esemplare, è stato realizzato come copia, durante l’ampliamento del duomo, dell’esemplare originale già presente sull’edificio prima dell’ampliamento).
A questi esemplari si aggiunge l’esemplare pistoiese in San Pier Maggiore recentemente ritrovato, di cui se ne aveva solo notizia e si supponeva quindi perduto. I racconti storici riportano altre due presunte copie lucchesi, da tempo andate perse.
Ente che promuove: Un’ipotesi vede l’epigrafe come la firma della gilda massonica dei
costruttori del monumento stesso; per quanto riguarda l’incisione sulla cassa di San Ponziano – originariamente ubicata a Roma, poi traslata a Lucca nella fine del VIII secolo – alcuni studiosi pensano che sia stato l’ambiente clericale romano, o lo stesso vescovo di Lucca – Giovanni – ad incidere il messaggio.
Materiale: Il materiale usato è il marmo nella copie pisane del battistero e della chiesa di San Frediano, le altre invece sono in pietra.
Periodo che racconta: Nessuna delle epigrafi racconta un periodo storico.
Periodo di realizzazione: contemporanee ai rispettivi edifici:
Lucca – Badia di San Ponziano: fine VIII sec.;
Pisa – chiesa dei santi Cosima e Damiano: XI sec.;
Pisa – chiesa di San Frediano: seconda metà dell’XI sec.;
Barga – duomo: prima metà del XII sec., la copia dovrebbe essere di poco posteriore;
Pisa – Battistero: seconda metà del XII sec.
Lo studioso Ottavio Banti ipotizza invece che il blocco presente nella facciata della chiesa di San Frediano, sia anteriore alla costruzione della chiesa stessa, perché incisa su un materiale diverso, chiaramente inserita in un secondo momento come rimpiazzo (il resto della facciata è invece in pietra). Si suppone inoltre l’esistenza di due copie – ormai perdute – create a Lucca prima di ogni altra e che, secondo Banti, sarebbero l’archetipo della scritta in questione. L’esemplare pistoiese, ritrovato recentemente, non è ancora stato datato.
Definizione del genere: Secondo alcune interpretazioni l’epigrafe ha valore commemorativo (firma della gilda massonica, codice criptato dei templari, la consacrazione del Papa Alessandro II nel 1068), secondo altre ha invece un valore apotropaico e protettivo (triplice invocazione dell’Arcangelo Michele).

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