Vincenzo Galilei

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Siamo di fronte ad un’epigrafe celebrativa, realizzata su commissione del Comune di Pisa nel 1942: si ricorda in tale data il ricorrere dei trecento anni dalla morte di Galileo Galilei, e l’epigrafe in particolare testimonia la residenza del padre Vincenzo presso il palazzo sulla quale è affissa, quello della nobile famiglia Bocca. L’evento è testimoniato da diverse fonti(contratto in latino), tra le quali la più importante è la memoria scritta dello stesso Vincenzo che registra ufficialmente il contratto di affitto nella residenza pisana:

“Ricordo faccio io Giuseppe Bocca come hoggi questo di’ IX di luglio 1564 al pisano, abbiamo appigionato a Vincentio Galilei, m° di musica da Fiorenza, la casa N.ra posta nel chiasso dei Mercanti, per anno uno, il quale debba accominciar il primo di’ di Agosto 1564 per pregio di scudi 12 d’oro l’anno…”
rintracciata nel 1893 dal Conte Alfredo Venerosi della Seta tra le carte della famiglia Bocca.

Vincenzo Galilei fu liutaio e compositore, scrisse inoltre diverse opere di teoria musicale:
-Dialogo della musica antica et della moderna (Firenze, 1581)
-Il Fronimo. Dialogo nel quale si contengono le vere et necessarie regole del intavolare la musica nel liuto (Venzia, 1568)
-Discorso intorno alle opere di Gioseffo Zarlino et altri importanti particolari attenenti alla musica (Firenze, 1589).

Epigrafe padre Galileo Borgo Stretto-Ubicazione topografica: Incrocio Borgo Stretto e Via de’ Mercanti, posta sull’angolo di casa Bocca.
-Ente che promuove: Municipio pisano.
-Materiale: Marmo bianco, conservata in buono stato.
-Periodo che racconta: L’epigrafe ricorda che dal 22 Novembre 1964 ebbero dimora, presso il palazzo dei nobili Bocca ove è affissa l’epigrafe, i genitori di Galileo Galilei. In particolare si riferisce al padre, Vincenzo Galilei.
-Periodo di realizzazione: In occasione terzo centenario della morte di Galileo, avvenuta ad Arcetri (8 gennaio 1642).
-Definizione del genere: Iscrizione commemorativa.